Il Tai Chi Chuan odierno della famiglia Yang (vedi il sito internazionale della International Yang Family Tai Chi Chuan Association qui, e quello italiano qui) è composto da pratica individuale e pratica a coppie, pratica a mani nude e pratica con le armi.

La pratica a mani nude comprende la Forma (TaoLu), lo spingere con le mani (Tui Shou), le applicazioni (Yong Fa) e la pratica dell’emissione dell’energia (FaJin) in singoli movimenti.

Nel Tai Chi Chuan tradizionale della famiglia Yang ci sono due tipi di armi: lunghe e corte.

In passato l’arma lunga della famiglia Yang era la lancia. Nel tempo la discendenza della famiglia Yang ha eliminato la punta della lancia, così ora questa viene praticata come un lungo bastone chiamato Dou Gan. Il Dou Gan (bastone vibrante) viene utilizzato per allenare ed aiutare lo sviluppo del FaJin.

La pratica del bastone lungo è divenuta principalmente una forma di allenamento per sviluppare la la coordinazione di tutto il corpo e l’emissione di energia (发劲, fājìn).

Le armi corte sono la spada (praticata con la Forma 67 movimenti) e la sciabola (praticata con la Forma 13 movimenti).

La pratica con le armi viene iniziata quando si ha una buona conoscenza della Forma a mani nude e dei principi fondamentali.

Sia nella pratica individuale che in quella a coppie, nel Tai Chi Chuan è di fondamentale importanza avere il corretto assetto posturale, un corpo rilassato, flessibile, agile, stabile e radicato, mantenere una mente calma in ogni situazione.

Trovare l’equilibrio non riguarda i movimenti fisici, ma l’equilibrio dell’energia.

(del GM Yang Jun, tratto da un’intervista pubblicata su The Journal of the International Yang Family Tai Chi Chuan Association n. 35)


Il taijiquan è una filosofia e un’arte marziale. Come filosofia, il taiji inizia quando qualcosa che è intero si divide in due parti: yin e yang. Nel tempo, l’arte del taijiquan si è trasformata da un’origine in molti stili familiari differenti.
Quale è il legame tra i differenti stili? La prima generazione della famiglia Yang ha imparato dalla 14a
generazione della famiglia Chen. Wu Yuxiang da principio studiò con Yang Luchan, poi andò nella città di Zhaobao e studiò con Chen Qingping. Più tardi, dopo che Hao Weizhen insegnò a Sun Lutang, fu creato lo stile Sun.
Yang luchan insegnò la forma antica ai suoi figli, Banhou e Jianhou, e loro la modificarono. Yang Chengfu imparò da suo padre, Yang Jianhou, ma aprì le posizioni per creare una forma più ampia. Oggi il 90% di ciò che si pratica come taijiquan tradizionale della famiglia Yang è collegato a Yang Chengfu, perché lui ha standardizzato la forma e insegnato in modo capillare.
Cosa ha di speciale lo stile Yang? Forme ampie e velocità regolare che dà una sensazione chiara. È semplice, aperto ed elegante. Come insegna la nostra scuola e che tipo di pratica abbiamo? Abbiamo due sistemi di pratica: a mani vuote e con le armi. È divisa anche in pratica a solo e in due persone. E per le armi abbiamo armi corte come la spada e armi lunghe come il bastone. Nel passato c’erano anche pratiche come lanciare pallottole di ferro, in cui era molto bravo Yang Jianhou, ma ora non si pratica più.
In generale, i metodi di pratica seguono la filosofia dello yin e dello yang. Ad esempio: “jing” significa immobilità e “dong” movimento.

Jing, o pratica da fermi può essere fatta da seduti, in piedi o sdraiati. Non ci sono movimenti, ma la posizione viene mantenuta e la concentrazione è sul respiro. La pratica da fermi sembra facile, ma in realtà è difficile.

Dong, o pratica in movimento può essere da soli o in due. Può consistere in forme più lunghe o nella ripetizione di un singolo movimento molte volte.

Il taijiquan può essere praticato in modo morbido o duro, dipende da quale metodo stai usando. Ci possiamo concentrare sul coltivare l’energia o nello sviluppare tecniche di esplosione dell’energia.


Nel taijiquan devi capire te stesso per costruire le tue abilità, ma devi capire anche il tuo avversario. Anche tu e il tuo avversario avete una relazione yin yang. Nella pratica a due, l’attenzione passa dalla auto-coltivazione alla concentrazione sull’avversario.

Trovare l’equilibrio non riguarda i movimenti fisici, ma l’equilibrio dell’energia.

Le forme non sono l’obiettivo; l’obiettivo è capire l’energia.