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Le Arti marziali, in quanto tali, insegnano all’individuo a crescere interiormente, a migliorarsi, perfezionando qualità positive come la conoscenza di sé, l’autocontrollo, la salute e l’armonia tra corpo e mente; queste Arti possono essere distinte in due grandi categorie, le Arti marziali esterne e le Arti marziali interne.

Le Arti marziali esterne si concentrano sulle caratteristiche fisiche, muscolari e tecniche del praticante, così da prepararlo al confronto con il mondo esterno e con gli altri; le Arti marziali interne invece si concentrano su un lavoro strutturale, elastico, energetico ed interiore, nel rispetto della Teoria dello Yin-Yang e del mutamento del relativo flusso energetico. Il metodo degli stili interni è il rilassamento del corpo che deriva da una mente calma ed equilibrata.

Secondo la filosofia e la cultura cinese, all’inizio esisteva solo il Wu Chi, l’assenza di polarità, il nulla potenziale che tutto comprende, poi con la nascita della prima forza, il movimento, ha inizio il Tai-Chi che dividendosi crea lo Yin e lo Yang.

Lo Yin e lo Yang si equilibrano nel Tai Chi e quando si parla di energia Tai Chi ci si riferisce alla filosofia cinese e quindi alla Teoria Yin-Yang con le sue relazioni:

Non c’è Yin senza Yang e non c’è Yang senza Yin

Yin e Yang si oppongono l’un l’altro

La relazione tra Yin e Yang può cambiare

L’energia Tai Chi è contraddistinta dal suo fluire continuo grazie al quale si passa da una qualità (o fase) all’altra qualità (o fase). Si dice che il Tai Chi Chuan consenta di avere arti di ferro avvolti dal cotone, questo significa essere duri e morbidi allo stesso tempo ed usare sapientemente, padroneggiandole, queste due qualità: morbido e duro, vuoto e pieno, Yin e Yang.

Duro (che non significa rigido) e morbido sono uniti, come vuoto e pieno; non può esistere il concetto di durezza (o pienezza) senza quello di morbidezza (o di vuoto), sono complementari, cambiano la relazione fra loro, si oppongono l’uno all’altro e viceversa.

Tutto è Yin e Yang, il giorno e la notte lo sono, non si può avere l’uno senza l’altra ed il loro alternarsi è un mutare continuo; la notte ed il giorno sono Yin e Yang, come lo sono il caldo ed il freddo, l’oscurità e la luminosità, la confusione e la chiarezza, ecc., ed ogni qualità ha al suo interno ancora altre fasi Yin-Yang: all’interno del giorno c’è una fase Yin ed una fase Yang, all’interno del mattino (fase Yang del giorno) c’è una fase Yin ed una fase Yang, e così via.

L’energia Tai Chi proviene dal rilassamento del corpo e questo deriva dalla mente calma, chiara, da un equilibrio mentale. Nella cultura cinese l’equilibrio mentale è relazionato alla teoria dei 5 elementi e deriva dall’equilibrio energetico dei vari organi e visceri e dei relativi collegamenti (anche emozionali).

Se si pratica Tai Chi Chuan con solo l’aspetto duro o solo l’aspetto morbido non c’è equilibrio, non è Tai Chi!

Quando muovendoci andiamo indietro immagazziniamo energia per andare avanti, quando siamo arrivati avanti immagazziniamo energia per tornare indietro; ogni movimento avanti ed indietro, andare a destra o spostarsi a sinistra è espressione dell’energia Tai Chi; quando chiudiamo raccogliamo energia per aprire, quando abbiamo aperto raccogliamo energia per chiudere.

Immagazzinare ed emettere energia è una relazione Yin-Yang.

Un buon praticante di Tai Chi Chuan fa questo cambiamento immagazzinare/emettere molto velocemente, con grande naturalezza, stabilità, radicamento e agilità.

L’energia Tai Chi offre sempre la possibilità di apportare un mutamento perchè prima di arrivare al suo estremo o al suo esaurimento di fase, attua un cambiamento verso la fase opposta.

Il Tai Chi Chuan è l’Arte marziale dell’alternanza Yin-Yang e l’Arte marziale del rilassamento

Nel Tai Chi Chuan abbiamo sia energia interna che energia esterna; interno da solo non funziona, nel Tai Chi Chuan c’è anche bisogno di esterno; esterno da solo non funziona, nel Tai Chi Chuan c’è anche bisogno di interno; non si può praticare solo un aspetto, non si può, ad esempio, praticare solo un lavoro individuale, serve anche il lavoro con un partner; interno ed esterno sono uniti insieme così come ogni aspetto delle due fasi Yin-Yang, duro e morbido, aperto e chiuso, Vuoto e pieno, avanzare ed arretrare, ecc.

Il Tai Chi Chuan è l’arte del naturale cambiamento Yin-Yang ed ogni cosa, compreso il respiro, è naturale, ogni movimento deve diventare la naturale espressione dell’unità mente-corpo.

Se ci limitiamo ad eseguire dei movimenti in modo meccanico, benchè l’esecuzione possa essere fluida, coordinata e rilassata, senza “intenzione”, senza il lavoro della mente, senza sentire consapevolmente ed applicare i cambiamenti Yin-Yang, conoscere le proprie energie e relazionarle con quelle di un avversario/partner, la pratica sarà una mera esecuzione tecnica, priva dell’energia Tai Chi. La pratica e la comprensione dell’energia Yin-Yang servono a costruire un “corpo marziale ed una mente calma”, un corpo che risponde in modo naturale ad uno stimolo, una mente calma che mantiene una tranquillità vigile, viva, dove tutto è “sotto controllo” ma senza apprensione, senza ansia, senza anticipare inutilmente gli eventi, senza pensieri “parassiti”, pensando senza pensare.

L’acqua di un torrente non pensa che stà per infrangersi contro una roccia, quando arriverà alla roccia si dividerà, prenderà un’altra direzione, fluirà aggirando l’ostacolo per poi riunirsi e riprendere il percorso. Nel Tai Chi Chuan non si anticipano i movimenti del partner/avversario, si ascoltano le sue energie, si accettano e con l’abilità che deriva dal Gong Fu si gestiscono.

Quando si ha una certa esperienza nella pratica del Tai Chi Chuan e passi e movimenti sono diventati familiari durante la pratica della Forma, sia questa a mani nude o utlizzando le armi tipiche di ogni stile, occorre focalizzarsi sui cambiamenti Yin-Yang, (aperto-chiuso, pieno-vuoto, immagazzinare-rilasciare, ecc) e allora l’energia interna fluirà unitamente a quella esterna, guidate dalla mente (una mente che non ha bisogno di pensare e che “pensa” senza farlo) avendo come risultante l’azione spontanea del corsenza pensare a cosa fare e come farlo perchè “pensare a cosa fare” creerà delle rigidità, l’energia non fluirà, si verificheranno dei blocchi ed applicheremo una forza localizzata, frammentata, anziché unificata. Potremo avere la meglio su un avversario, ma non avremo utilizzato l’energia Tai Chi.

Un buon praticante di Tai Chi Chuan, grazie al contatto fisico con l’avversario/partner, al rilassamento dhe deriva da una mente calma e alla sensibilità di “ascolto” che ha sviluppato nella pratica, ha la capacità di “sentire” le intenzioni, le tensioni e le rigidità dell’altro, agendo di conseguenza, utilizzando l’energia dell’altro e sfruttandone blocchi e rigidità, apportando a suo favore i cambiamenti nel proprio fluire energetico e guidando i movimenti dell’altro.

Non c’è forza che non possa essere deviata o restituita.

La qualità della forza, dopo che è stata allenata e ne sono stati compresi ed applicati i principi, diventa energia Tai Chi; quando pratichiamo Tai Chi Chuan parliamo di energia, raramente di forza, praticare l’energia Tai Chi, l’energia Yin-Yang, non è avere la meglio sull’altro ma essere capaci di agire in modo spontaneo e naturale, sentendo e cambiando il flusso energetico.

Si dice che un beneficio di praticare Tai Chi Chuan sia quello di mantenere la propria vita come in primavera, con una continua sensazione di crescita.

Il Tai Chi Chuan è un’arte marziale, lo è sempre stata ed anche se oggi diciamo che il beneficio principale è la salute, non dimentichiamo che è tutt’ora un’arte marziale; essere in grado di gestire i cambiamenti Yin-Yang, sia a livello di autocomprensione che come lavoro con gli altri, ci aiuta a capire se stiamo praticando nel modo giusto e ci insegna un nuovo modo per relazionarci con gli altri. L’efficacia marziale ci fa comprendere se quello che stiamo facendo è corretto, e quindi se avrà anche benefici salutistici e di relazione interpersonale, oppure se stiamo solo facendo una particolare ginnastica importata dalla Cina.

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