[et_pb_section bb_built=”1″][et_pb_row][et_pb_column type=”4_4″][et_pb_text _builder_version=”3.17.2″]

Spesso mi viene chiesto quale Tai Chi Chuan pratichi, salutistico o marziale? Io rispondo che pratico Tai Chi Chuan.

Nel Tai Chi Chuan ognuno può trovare aspetti marziali, salutistici, filosofici, meditativi, ecc. poichè è un’Arte che comprende molti diversi aspetti, ma occorre tener presente che praticandone solo uno, o una parte di esso, non si possono realizzare correttamente tutte le altre parti e probabilmente nemmeno ciò che si cerca di praticare.

Che il Tai Chi Chuan abbia importanti aspetti salutistici è indubbio, infatti numerosi studi (vedi gli studi) dimostrano che la pratica di questa Arte dona benefici importanti per il mantenimento del benessere e talvolta per ristabilire la salute.

[/et_pb_text][/et_pb_column][/et_pb_row][et_pb_row][et_pb_column type=”2_3″][et_pb_text _builder_version=”3.17.2″]

Il Tai Chi Chuan si compone di una pratica individuale e di una pratica con un compagno:

la prima si divide in posizioni statiche e Forma (serie di movimenti lenti e continui eseguiti su un percorso prestabilito), inizialmente a mani nude e successivamente, per chi vuole, anche con le armi tipiche di ogni stile;

la seconda comprende il cosidetto “spingere con le mani” (in cinese Tui Shou) e le applicazioni marziali (che non necessariamente significa prendersi a pugni o proiettarsi a terra!).

Ogni parte include aspetti legati all’autocomprensione e alla comprensione dell’altro, rappresentato in allenamento dal compagno di pratica.

Il movimento Tai Chi si realizza attraverso l’applicazione pratica della filosofia Yin-Yang, cioè di quelle energie contrapposte, di intensità variabile, sempre presenti e complementari, che sono il fulcro, insieme alla teoria dei 5 elementi e ad alcune filosofie come quella taoista, buddista o confuciana, della cultura cinese. Questo significa, semplificando il concetto, che ogni nostro movimento seguirà un alternarsi di aperture e chiusure, duro e morbido, espansione e contrazione, accumulo ed emissione di energia. Il movimento Taichi, per essere tale, non potrà prescindere dall’essere eseguito con l’alternanza di polarità Yin-Yang, in un fluire continuo e senza interruzione; questo sia nella pratica individuale che nella pratica a coppie ed in questo caso la coppia diventerà essa stessa anche un unico sistema energetico (Yin – Yang).

[/et_pb_text][/et_pb_column][et_pb_column type=”1_3″][et_pb_image _builder_version=”3.17.2″ src=”http://firenzetaichichuan.it/wp-content/uploads/2019/02/chan-chuang.jpg” /][/et_pb_column][/et_pb_row][et_pb_row][et_pb_column type=”4_4″][et_pb_text _builder_version=”3.17.2″]

Per la cultura cinese ogni aspetto riveste polarità e caratteristiche Yin – Yang, ma questi possono a loro volta essere ancora suddivisi in una parte Yin ed in una parte Yang, e così via. Ad esempio, nel Tai Chi Chuan, la pratica individuale può esser considerata Yin e la pratica con un compagno Yang, ma all’interno della pratica individuale (Yin) le posizioni statiche assumono la caratteristica di pratica Yin e l’esecuzione della forma la caratteristica Yang, ugualmente nel lavoro a coppie (che rispetto alla pratica individuale è Yang), il lavoro di Spingere con le mani (Tui Shou) è Yin e le applicazioni marziali Yang; ogni aspetto può sempre esser diviso in una parte Yin ed in una parte Yang. Per la nostra cultura sembra complesso ma non lo è.

Molto spesso viene ritenuto che esista un Tai Chi Chuan salutistico (a volte chiamato solo Tai Chi, omettendo la parola Chuan che in cinese significa pugno e può essere interpretato come lotta, conflitto), rappresentato dalla esecuzione della pratica individuale, ed un Tai Chi Chuan marziale, rappresentato dalla pratica a coppie; molte persone ritengono che i benefici del Tai Chi Chuan si realizzino grazie alla lentezza dei movimenti della pratica individuale. Ma è veramente così? Aspetto salutistico ed aspetto marziale sono separati? È sufficiente muoversi lentamente, in modo più o meno coordinato, magari dimostrando un certo buon equilibrio e movenze un po’ inconsuete per mantenersi in salute o per recuperarla?

Il movimento è certamente importante per il benessere di ognuno di noi ed è uno degli aspetti fondamentali per mantenere la nostra salute, gli altri possono riguardare una corretta alimentazione, idratazione, respirazione e forma di pensiero.

Rispetto ad una vita sedentaria è sicuramente consigliabile una attività motoria realizzata con movimenti lenti e coordinati, che migliori il nostro equilibrio, la nostra respirazione ed il rilassamento.

Molti operatori dell’ambito sanitario consigliano il Tai Chi Chuan a fini salutistici, qualche volta forse senza sapere bene cosa sia questa Arte, probabilmente limitandosi a considerare il Tai Chi Chuan una lenta ed armoniosa benefica danza/ginnastica dolce che, lo dicon tutti, fa bene al corpo e allo spirito.

Muoversi in modo piu o meno coordinato e lento, con la coscienza motoria di sempre, dà così grandi risultati in termini di salute e benessere? E’ questo il grande pregio salutistico del Tai Chi Chuan? E’ questo il Tai Chi Chuan?

Se così fosse per mantenere la salute o per ristabilirla sarebbe sufficiente per chiunque fare dei movimenti lenti e “rilassati”, magari abbastanza ampi, adottando posizioni su un piede solo, muovendo passi su un percorso prestabilito oppure di volta in volta inventando cosa fare secondo il proprio “sentire”, il proprio umore e la propria creatività, come in una sorta di “artistica e fantasiosa” ginnastica dolce in movimento o lenta danza. Che sia sufficiente muoversi al rallentatore per guarire o scongiurare alcune patologie sembra alquanto improbabile se questa pratica non porta in se qualche specifica particolarità.

I benefici del Tai Chi Chuan derivano da molti diversi aspetti fisici e mentali, vediamone alcuni:

La postura è uno dei primi punti sul quale porre l’attenzione. Una postura correttamente eretta, con la testa che, giustamente allineata , spinge leggermente verso l’alto, è un buon punto di inizio; una postura non rigida, rilassata/rilasciata, ma non moscia, che rispetta dei precisi parametri – non forzati, ma naturali – testa spinta in alto, spalle e gomiti rilassati e lasciati cadere in basso, petto vuoto e leggermente incassato, schiena estesa e leggermente “arrotondata”, vita ben rilassata con il coccige che cade naturalmente in basso, anche che affondando si aprono e ginocchia che in modo naturale si “sbloccano” con il peso naturalmente ben distribuito sui piedi, è l’inizio del Tai Chi Chuan e dei benefici che questo può apportare. La struttura è il primo aspetto su cui lavorare, lavorare e lavorare ancora. Una struttura corretta, naturalmente rilasciata e libera da tensioni inutili è difficile da ottenere e ancor più difficile da mantenere durante il movimento o le situazioni di tensione emotiva. E’ molto importante praticare con continuità le posizioni statiche al fine di acquisire la corretta postura, una respirazione naturale e riuscire a rilassare/rilasciare il corpo. Se non c’è il corretto controllo della struttura vengono a mancare le fondamenta sulle quali erigere la nostra Arte ed il relativo benessere che questa può donare.

[/et_pb_text][/et_pb_column][/et_pb_row][et_pb_row][et_pb_column type=”1_3″][et_pb_image _builder_version=”3.17.2″ src=”http://firenzetaichichuan.it/wp-content/uploads/2019/02/forma-103-taichi-yang-peng-afferrare-la-coda-del-passero.jpg” /][/et_pb_column][et_pb_column type=”2_3″][et_pb_text _builder_version=”3.17.2″]

Dopo la struttura, che deve garantire una respirazione assolutamente naturale, c’è un grande lavoro sul movimento. Questo riguarda sia l’origine che la realizzazione dello stesso, cioè il modo di spostare il corpo nello spazio, come arrivare ad una certa posizione e come “legare” un movimento al successivo. Il lavoro sul movimento include anche il miglioramento generale della mobilità articolare, l’acquisizione di una “nuova coscienza motoria” e la realizzazione dello stesso in un flusso energetico continuo (non esiste inizio e non esiste fine, ma solo alternanza Yin-Yang).

I testi classici dicono che il movimento nasce dalla radice che sta nei piedi (quindi la struttura fisica è fondamentale avendo il proprio appoggio sui piedi), “esplode” nelle gambe, viene distribuito dalla vita (per la cultura cinese è la zona lombare) e si manifesta nelle dita (da considerare come parte distale del corpo nell’effettuazione dell’azione motoria).

In pratica il movimento (energia esterna) nasce dal basso, sale verso l’alto, si unifica con l’energia interna che sta nel nostro Dantien (una zona localizzata più o meno sotto l’ombelico e all’interno dell’addome dove, per la cultuta cinese, risiede il nostro Qi, la cosidetta Energia Vitale) e controllato dai movimenti della vita continua il suo percorso dinamico. Il movimento nasce dalla radice, dalla terra, grazie all’affondamento del nostro Qi (impossibile da realizzare se non siamo rilassati/rilasciati).

In tutto questo è di fondamentale importanza l’integrazione corpo-mente.

[/et_pb_text][/et_pb_column][/et_pb_row][et_pb_row][et_pb_column type=”4_4″][et_pb_text _builder_version=”3.17.2″]

Come riportato dai testi classici e insegnato in tutti gli stili di Tai Chi Chuan l’intenzione – Yi – muove l’energia – Qi – e questa muovendo il corpo diventerà forza – Li- in cinese Yi Qi Li, successivamente quando l’abilità del praticante sarà maggiore e quindi più raffinata, la forza diventando più elastica, morbida e potente si trasformerà da forza “grezza” – Li – in forza raffinata ed interna – jin – e quindi ogni azione sarà eseguita secondo il concettoYi Qi Jin.

Quindi il movimento inizia con l’intenzione Yi che muove il Qi che risiede nel nostro “centro” fisico (il Dantien inferiore, uno dei tre Dantien che possediamo secondo la cultura cinese) e questo attraverso il rilasciamento e l’affondamento verso il basso, fluendo, origina da terra una spinta – che come un rimbalzo – crea il nostro movimento “fisico”. La vita controlla e distribuisce il movimento che si origina dalla “radice” (da terra) che stà nei piedi, con la nostra intenzione che “guida” il tutto.

In pratica, con questo modo di muovere il corpo, anche se ruotiamo solo un avambraccio sarà la vita ad aver controllato e distribuito il movimento del braccio; naturalmente tutto inizierà dalla mente (Xin) con l’intenzione Yi che muove il Qi, (per la cultura cinese la mente non è disgiunta dal cuore), in modo naturale ed elastico, similmente a come avviene per il movimento di una frusta, dove la mente fa si che il manico venga mosso in un certo modo e, con la trasmissione dinamica dell’energia attraverso la lunghezza della frusta, questa si esprime nella punta manifestandosi con tutta la sua forza.

Il corpo è sempre “connesso” (tutto si muove in modo unificato secondo un percorso energetico/cinetico), naturalmente rilassato/rilasciato, bilanciato, radicato, elastico, agile e partecipa totalmente alla realizzazione di ogni movimento.

Anche compiere dei semplici passi impone una nuova coscienza motoria data dall’alternanza Yin-Yang (o espansione-contrazione, se preferiamo); la lentezza dei movimenti, che in applicazione invece possono diventare rapidissimi, ci porterà, grazie alla corretta struttura e al nuovo modo di muoversi, a migliorare il nostro equilibrio e a non sbilanciarci durante passi, spostamenti e posizioni, ma a muoverci in un flusso energetico continuo ed ininterrotto rimanendo rilassati/affondati, cioè radicati, agili e con una mente calma. Questo porterà ad ottenere una incredibile forza, rilassata, elastica, potente, radicata. Non è facile fare tutto questo! La lentezza dei movimenti serve a poter apprendere un nuovo modo di muoversi e dà al praticante il tempo ed il modo per “gestire” i molti dettagli senza i quali il movimento diventerebbe solo la teatrale rappresentazione di un qualcosa – il movimento Tai Chi – che non c’è.

All’inizio si deve pensare a tutto questo, ma successivamente tutto avverrà in modo naturale e spontaneo.

Questo modo di muoversi impone la realizzazione di una nuova coscienza motoria; fare Tai Chi Chuan muovendosi senza questa “nuova modalità” non è fare Tai Chi Chuan. Se non usiamo questa nuova coscienza motoria difficilmente avremo un buon (vero) Tai Chi Chuan con alla base il movimento Tai Chi ed i relativi benefici; se muovendoci pensiamo a metter una mano in un posto e l’altra mano in un altro, un piede in un posto e l’altro da un’altra parte, per quanto si possa esser ben coordinati non ci muoveremo in modo “unificato”; il nostro movimento sarà segmentato e non avremo il movimento Tai Chi con l’intenzione che muove l’energia e questa il corpo; il nostro corpo non si muoverà a “corpo totale” e verranno a cadere i presupposti per i quali il Tai Chi Chuan è considerata una Arte marziale “interna”. Dobbiamo invece “connettere” le varie parti del corpo e, ad esempio, coordinare la parte alta con la parte bassa, l’interno con l’esterno, ecc., in un lavoro che porterà appunto ad avere una nuova “coscienza motoria” (Yi Qi Li / Yi Qi Jin) dove la mente sarà la centralina di controllo, l’alternanza Yin-Yang il motore energetico, la vita diventerà la turbina ed il timone del nostro movimento, il tutto con il rilassamento/rilasciamento come metodo e la connessione come elemento di unificazione delle energie impiegate.

Ma cosa significa essere rilassati?

Certo non essere rigidi, ma ovviamente nemmeno mosci. Tra mosci e rigidi da qualche parte c’è il giusto rilassamento, il giusto tono muscolare-tendineo che ci fa mantenere la struttura senza inutili e controproducenti contrazioni. Nel Tai Chi Chuan il lavoro è svolto anche e soprattutto sulla parte tendinea; per esser rilassati possiamo ricercare la sensazione di aver leggermente esteso i tendini, quasi a voler mettere aria fra le nostre articolazioni; con la pratica i nostri tendini diventeranno più elastici, più forti e riusciremo ad usarli ottimizzando sia ogni movimento che ogni posizione statica; col tempo i nostri tendini saranno delle vere e proprie “molle” prive di rigidità e pronte a scattare. Lasciarci andare senza resistere, seguendo la forza di gravità e mantenendo la corretta struttura, sarà di valido aiuto nel trovare il giusto rilassamento/rilasciamento di corpo e mente.

[/et_pb_text][/et_pb_column][/et_pb_row][et_pb_row][et_pb_column type=”1_2″][et_pb_text _builder_version=”3.17.2″]

E’ abbastanza facile sentirsi rilassati, ma quando pensiamo di esserlo lo siamo davvero? Riusciamo ad esserlo anche sotto stress ed in condizioni di conflitto emotivo?

Possiamo allenare il rilassamento praticando individualmente la Forma e le posizioni statiche, ma è solo con l’aiuto di un compagno di allenamento, quindi attraverso la pratica del Tui Shou e delle applicazioni marziali, che potremo comprendere se effettivamente siamo rilassati/rilasciati, se le posizioni ed i movimenti che stiamo realizzando sono radicati, se la struttura è corretta, se la mente è calma, se siamo realmente stabili e con buon bilanciamento, se abbiamo una respirazione naturale, se siamo privi di rigidità ed abili ad apportare i cambiamenti necessari dettati dalla situazione, anche sotto stress o in situazione di conflitto – conflitto emotivo, non necessariamente di lotta fisica.

[/et_pb_text][/et_pb_column][et_pb_column type=”1_2″][et_pb_image _builder_version=”3.17.2″ src=”http://firenzetaichichuan.it/wp-content/uploads/2019/02/tuishou.jpg” /][/et_pb_column][/et_pb_row][et_pb_row][et_pb_column type=”4_4″][et_pb_text _builder_version=”3.17.2″]

Fare la Forma non può dare tutte queste indicazioni e nemmeno considerare il movimento Tai Chi una ginnastica dolce in movimento o una armonica danza; servono esercizi specifici ed il lavoro con un compagno di allenamento per comprendere questi aspetti. Serve l’aspetto marziale!

La parola “marziale” non deve spaventare, quasi sempre è sufficiente che il compagno ci tocchi leggermente per “destabilizzare” il lavoro individuale che pensavamo essere ben strutturato ed acquisito o per evidenziare rigidità che “da soli” non avremmo avvertito. Anzi, più il lavoro di coppia sarà eseguito con piccole energie e più acquisteremo sensibilità.

Questo lavoro è fondamentale! E’ un lavoro sottile, raffinato, imprescindibile per chi vuole praticare Tai Chi Chuan e godere dei suoi benefici.

Lo studio delle applicazioni marziali con un compagno può essere fatto a vari livelli di intensità, dall’impiego di leggerissime energie fino ad arrivare, per chi vuole o per determinati allenamenti, a simulare un combattimento libero; la scelta dei vari livelli di intensità varia secondo ciò che è materia di studio, secondo i livelli di abilità ed infine anche in base alle preferenze individuali che, per chi predilige un approccio più agonistico o per i più giovani, può portare anche alle competizioni. Più leggere saranno le energie impiegate, più acquisiremo sensibilità, riusciremo a ridurre le rigidità, le resistenze e saremo in grado di calmare la mente.

Con la pratica a coppie (Tui Shou ed applicazioni marziali) riusciremo ad aumentare la nostra sensibilità propriocettiva, impareremo a percepire le più piccole tensioni e rigidità in noi stessi e negli altri, rigidità che molto spesso esistono a livello emotivo ancor prima che fisico. Impareremo ad agire e muoverci secondo i principi Yin-Yang (cioè il movimento Tai Chi), l’alternanza naturale delle polarità energetiche, senza dover pensare al movimento, in modo agile, radicato e bilanciato. Senza pensare di “fare” un’azione perchè saremo quell’azione! Non penseremo a fare qualcosa perchè il movimento si realizzerà spontaneamente, senza dover pensare di realizzarlo. Attraverso la pratica impareremo ad usare le 8 energie (o metodi) del Tai Chi Chuan ed a realizzare le relative alternanze di fase che con un compagno troveranno il modo di aggiustarsi e raffinarsi.

La pratica con un compagno di allenamento consentirà di aumentare la sensibilità sulle energie impiegate (nostre ed altrui) e sarà la reale verifica se tutto quanto appreso ed allenato funziona oppure no, cioè se tutti quei principi che contraddistinguono l’Arte del Tai Chi Chuan vengono realizzati oppure necessitano di ulteriori approfondimenti, cambiamenti e miglioramenti. Senza la pratica a coppie viene a mancare una importante parte dello studio e la reale verifica degli aspetti fondamentali che caratterizzano il Tai Chi Chuan. Il lavoro a coppie, lo spingere con le mani (Tui Shou) e le applicazioni marziali danno chiarezza alla qualità del nostro lavoro e del nostro stato emotivo in situazione di “conflitto”. Siamo costantemente immersi in conflitti, conflitti interiori e conflitti con gli altri; la pratica marziale ci sottopone, in modo dolce, divertente e collaborativo ad un allenamento importantissimo per la gestione del conflitto (soprattutto mentale, emotivo, caratteriale).

L’apprendimento dell’Arte del Tai Chi Chuan segue solitamente tre passi fondamentali:

Inizialmente il praticante dovrà rendere i passi ed i movimenti familiari, successivamente il lavoro comprenderà anche lo studio delle energie ed infine la pratica sarà eseguita con quello che viene definito mente calma o mente chiara (in cinese Shen Ming), dove il corpo si muoverà, ma l’azione sarà quasi una azione non voluta, non pensata, ma eseguita in modo spontaneo e naturale, la mente non penserà a cosa fare ma ciò che deve esser fatto avverrà. Tutto sarà sotto controllo e sarà chiaro, ma senza alcuna apprensione o idea di dover fare qualcosa. Non penseremo più a mettere una mano li ed un piede là, a muoverci in un certo modo, “resistere” o non “resistere”ad una sollecitazione. Tutto quello che sarà possibile fare sarà fatto in modo naturale e spontaneo, altrimenti cambieremo, altrettanto naturalmente, il modo di agire e sarà presa una nuova “strada” seguendo la naturale alternanza Yin-Yang.

[/et_pb_text][/et_pb_column][/et_pb_row][et_pb_row][et_pb_column type=”1_2″][et_pb_image _builder_version=”3.17.2″ src=”http://firenzetaichichuan.it/wp-content/uploads/2018/03/Firenze-TaiChiChuan-studio-tuishou.jpg” /][/et_pb_column][et_pb_column type=”1_2″][et_pb_text _builder_version=”3.17.2″]

Il Tai Chi Chuan (o anche il Tai Chi – senza Chuan – dovendo anch’esso utilizzare la base filosofica che anima il Tai Chi Chuan e cioè l’alternanza Yin-Yang) non è una danza, essendo i principi base di queste due Arti completamente opposti; semplificando, nel Tai Chi Chuan la parte bassa del corpo è pesante, la parte mediana flessibile e la parte alta leggera, usiamo la forza di gravità e l’affondamento del Qi per essere radicati ma agili, duri e morbidi, si dice come acciaio avvolto nel cotone; nella danza invece si è leggeri, protesi verso l’alto, in atteggiamenti e posture che tendono a vincere la forza di gravità, non ad usarla, come nel Tai Chi Chuan, per essere radicati.

Praticare Tai Chi Chuan in tutti i suoi aspetti farà si che, col tempo, il nostro corpo cambi positivamente, così il nostro modo di pensare, alla fine anche la parte inconscia subirà dei cambiamenti che ci sorprenderanno. Praticare Tai Chi Chuan, col tempo, cambia il corpo e cambia la mente!

[/et_pb_text][/et_pb_column][/et_pb_row][et_pb_row][et_pb_column type=”4_4″][et_pb_text _builder_version=”3.17.2″]

Quindi facciamo Tai Chi Chuan salutistico o marziale? Come già detto, solitamente molte persone considerano la pratica individuale (posizioni statiche e Forma) rivestire l’aspetto salutistico del Tai Chi Chuan e la pratica a coppie (Tui Shou ed applicazioni marziali) la parte marziale.

La mia opinione è che non ci sia una distinzione tra questi aspetti, il Tai Chi Chuan è Tai Chi Chuan oppure non lo è! Il Tai Chi Chuan non è una ginnastica dolce, una danza o una sorta di Yoga in movimento.

Il Tai Chi Chuan è l’Arte marziale del cambiamento Yin-Yang e se si pratica un solo aspetto, che sia la parte Yin o la parte Yang non si praticherà l’Arte del cambiamento Yin-Yang perchè praticheremo solo una parte di esso, creando al tempo stesso un limite per la pratica dell’altro aspetto.

Il Tai Chi Chuan secondo la medicina tradizionale cinese è sempre riequlibrante e può avere notevoli benefici per mantenere e/o ristabilire la salute, ma solo muoversi lentamente può non essere sufficiente ad avere realmente un effetto riequilibrante. Fare la Forma con una postura errata non apporta necessariamente dei benefici ed avere una struttura non correttamente allineata o rigida potrebbe anche provocare, mantenere o amplificare situazioni non certo di benessere psicofisico.

Il Tai Chi Chuan deve rispettare dei principi fondamentali, fisici, ma anche morali e comportamentali (inclusi nel suo essere Arte marziale), senza i quali ciò che viene fatto potrebbe esser solo una rappresentazione “visiva” ed “esterna”, di qualcosa che in realtà assomiglia ad un aspetto del Tai Chi Chuan senza realmente esser Tai Chi Chuan.

Il Tai Chi Chuan è un’Arte che si basa su filosofie, principi e teorie a volte non di facilissima comprensione, ma i suoi aspetti pratici sono semplici. Difficile è realizzarli correttamente. E’ un’Arte!

Conoscenza, pratica e tempo, questo serve!

Dobbiamo conoscere, praticare e darci il giusto tempo per apprendere l’Arte e per acquisirne il significato, il sapore, o come dicono in Cina, il KungFu, cioè l’abilità che deriva dal duro lavoro protratto nel tempo.

Conoscenza, pratica, tempo.

Se non conosciamo non possiamo sapere cosa praticare.

Se non pratichiamo non possiamo imparare ciò che conosciamo.

Se non ci diamo il tempo giusto di pratica, ciò che pratichiamo non può diventare Arte.

Quando avremo conosciuto e praticato per il tempo opportuno avremo anche imparato che il KungFu non finisce mai e ci renderemo conto che non “stiamo facendo” Tai Chi Chuan ma “siamo” Tai Chi Chuan.

Praticare Tai Chi Chuan non deve insegnarci a combattere, ma ad essere persone migliori!

E allora non preoccupiamoci di praticare Tai Chi Chuan salutistico o marziale, cerchiamo di praticare correttamente il Tai Chi Chuan, pratichiamolo in tutti i suoi aspetti, alcuni ci daranno delle sensazioni altri sensazioni diverse, qualcosa ci piacerà di più e qualcosa di meno, il Tai Chi Chuan non ha segreti, il suo segreto è la pratica. Pratichiamo Tai Chi Chuan nella sua interezza e facciamo si che tutto ciò che questa immensa Arte ci consente di apprendere possa estendersi fuori dall’orario delle lezioni, cambiando in meglio ciò che siamo e quello che facciamo.

Buon Tai Chi Chuan a tutti.

Maurizio Curia

[/et_pb_text][/et_pb_column][/et_pb_row][/et_pb_section]